La rete tetide / Litorale Tarantino Orientale

Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale
Via Fra Beato N. Margarito – c/o Comune di Manduria
74024 Manduria (TA)

Info, prenotazioni e visite guidate:
Tel.: +39 099 9702240 – +39 392 2976878
e-mail: litoraletarantino@libero.it
PEC: litoraletarantino.manduria@pec.rupar.puglia.it
C.F.: 90146880738 – CUU UFRMJJ
Facebook: Riserve Naturali Litorale Tarantino Orientale
instagram: @riservenaturali_lto
twitter: @salinamonaci

Le Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale, con un’estensione di circa 1.100 ettari, nascono con la L.R. n. 24 del 23 dicembre 2002 lungo la splendida fascia costiera e nell’immediato entroterra del territorio di Manduria, in provincia di Taranto.

Questa vasta area è uno scrigno naturale tutto da scoprire avvolto da profumi della folta macchia mediterranea, tra le ombre di maestose querce, vaste paludi e alte dune in cui la natura scandisce i propri ritmi al battito delle ali dei fenicotteri rosa, dei cavalieri d’Italia e al lento nuotare delle tartarughe palustri. Un enorme patrimonio naturalistico suddiviso tra:

  • i boschi Cuturi e Rosamarina, che mostrano l’orgoglio delle querce solenni, testimoni di una storia importante;
  • la Salina Monaci, antico sito di raccolta del sale marino che incanta per i riflessi rosa dei tramonti e i colori della macchia mediterranea che si alternano con le stagioni;
  • la Palude del Conte, con le sue bianche spiagge;
  • la Foce del Fiume Chidro, con le sue risorgive e i suoi siti archeologici, incanto degli immersionisti.

Le Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale, con un’estensione di circa 1.100 ettari, nascono con la L.R. n. 24 del 23 dicembre 2002 lungo la splendida fascia costiera e nell’immediato entroterra del territorio di Manduria, in provincia di Taranto.

Questa vasta area è uno scrigno naturale tutto da scoprire avvolto da profumi della folta macchia mediterranea, tra le ombre di maestose querce, vaste paludi e alte dune in cui la natura scandisce i propri ritmi al battito delle ali dei fenicotteri rosa, dei cavalieri d’Italia e al lento nuotare delle tartarughe palustri. Un enorme patrimonio naturalistico suddiviso tra:

  • i boschi Cuturi e Rosamarina, che mostrano l’orgoglio delle querce solenni, testimoni di una storia importante;
  • la Salina Monaci, antico sito di raccolta del sale marino che incanta per i riflessi rosa dei tramonti e i colori della macchia mediterranea che si alternano con le stagioni;
  • la Palude del Conte, con le sue bianche spiagge;
  • la Foce del Fiume Chidro, con le sue risorgive e i suoi siti archeologici, incanto degli immersionisti.

Tutela degli habitat

Nel centro territoriale di prima accoglienza per la fauna selvatica omeoterma, vengono curati esemplari di avifauna e mammiferi selvatici in stato di difficoltà, recuperati dal personale qualificato nel tarantino e nei territori limitrofi. Una volta riabilitati, gli esemplari vengono reimmessi in natura nell’ambito di eventi di sensibilizzazione e alla presenza delle scolaresche.

Adiacente alla Casa del Parco, si estende un orto botanico regionale, con specie autoctone sia fruttifere sia viticole, realizzato nell’ambito di un progetto di conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura per la tutela della bioversità della Regione Puglia.

Attraverso le associazioni e i privati che hanno a cuore l’area protetta e vogliono impegnarsi in prima persona per la sua protezione, vengono formati e affiancano dallo staff nella realizzazione delle attività ordinarie e straordinarie per la tutela e la promozione del Parco.

La ricerca della condotta Slow Food Manduria – Terre del Primitivo è partita dal recupero della sua memoria, dal racconto degli anziani e dei produttori di nicchia che ne hanno conservato più il racconto che il seme. Uno studio non semplice che ha però portato all’individuazione di tre “contadini custodi” che ne hanno conservato la tecnica e la coltura, per rispetto alla tradizione locale e perché “il gusto che caratterizza il pomodoro è diverso dagli altri”.

Le Riserve Naturali collabora nella gestione degli habitat prioritari (e.g Posidonia oceanica, coralligeno, dune costiere) e specie tutelate dalla Direttiva habitat (e.g Pinna nobilis, Foca monaca, Caretta caretta, diverse specie di avifauna marina), e della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) – Torre Colimena, istituita ai sensi della Direttiva Rete Natura 2000. Con questo progetto, finanziato dalla Regione Puglia, l’Ente effettua una capillare raccolta dati su habitat e specie Natura 2000 secondo i protocolli standard definiti da ISPRA e secondo quanto previsto da Direttiva Marine Strategy.

Tutela degli habitat

Nel centro territoriale di prima accoglienza per la fauna selvatica omeoterma, vengono curati esemplari di avifauna e mammiferi selvatici in stato di difficoltà, recuperati dal personale qualificato nel tarantino e nei territori limitrofi. Una volta riabilitati, gli esemplari vengono reimmessi in natura nell’ambito di eventi di sensibilizzazione e alla presenza delle scolaresche.

Adiacente alla Casa del Parco, si estende un orto botanico regionale, con specie autoctone sia fruttifere sia viticole, realizzato nell’ambito di un progetto di conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura per la tutela della bioversità della Regione Puglia.

Attraverso le associazioni e i privati che hanno a cuore l’area protetta e vogliono impegnarsi in prima persona per la sua protezione, vengono formati e affiancano dallo staff nella realizzazione delle attività ordinarie e straordinarie per la tutela e la promozione del Parco.

La ricerca della condotta Slow Food Manduria – Terre del Primitivo è partita dal recupero della sua memoria, dal racconto degli anziani e dei produttori di nicchia che ne hanno conservato più il racconto che il seme. Uno studio non semplice che ha però portato all’individuazione di tre “contadini custodi” che ne hanno conservato la tecnica e la coltura, per rispetto alla tradizione locale e perché “il gusto che caratterizza il pomodoro è diverso dagli altri”.

Le Riserve Naturali collabora nella gestione degli habitat prioritari (e.g Posidonia oceanica, coralligeno, dune costiere) e specie tutelate dalla Direttiva habitat (e.g Pinna nobilis, Foca monaca, Caretta caretta, diverse specie di avifauna marina), e della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) – Torre Colimena, istituita ai sensi della Direttiva Rete Natura 2000. Con questo progetto, finanziato dalla Regione Puglia, l’Ente effettua una capillare raccolta dati su habitat e specie Natura 2000 secondo i protocolli standard definiti da ISPRA e secondo quanto previsto da Direttiva Marine Strategy.

Progetti di Conservazione

La Salina dei Monaci è uno straordinario ecosistema marino costituito da una varietà di habitat tutelati dalla Rete Natura 2000 istituita dalla direttiva europea del 1992. Al suo interno possiamo ammirare il tipico gradiente ambientale mare-terra ancora intatto, densamente popolato da una successione di particolari comunità vegetali specializzate alle condizioni termo-igrometriche estreme e fortemente variabili che si registrano lungo il litorale. La fitocenosi che qui si sviluppa è tenuta in vita dalla stretta relazione che si instaura tra le diverse specie vegetali, una vera e propria concatenazione di dipendenza reciproca indispensabile a mantenere intatta ed in salute la biodiversità del territorio. Questo complesso meccanismo in continua evoluzione è, però, alterato drasticamente dalla pressione antropica che ne minaccia costantemente l’equilibrio e la sopravvivenza. Gli interventi effettuati grazie ai finanziamenti stanziati dal POR PUGLIA hanno sviluppato azioni mirate alla ricostituzione del cordone dunale e della vegetazione psammofila che ne determina la genesi, applicando metodi di ingegneria naturalistica a basso impatto che prevedono l’uso di materiali biodegradabili come il legno di castagno per la realizzazione di graticciate e palizzate a difesa delle essenze erbacee messe a dimora per la ricostituzione di gruppi di elementi arbustivi autoctoni.

Dal 2021 sono in corso gli interventi straordinari forestali, con l’ausilio dell’ARIF Puglia, che vedono la messa a dimora numerose essenze autoctone nei terreni adiacenti la Masseria Marina – Casa del Parco, per una superficie di circa 10 ha che vedono la realizzazione di nuovi 4 boschi didattici regionali (carrubeto, pineta, lecceta e coccifereto). Seguiranno interventi di ripristino staccionate di protezione e installazione di nuovi tavoli per creare delle apposite aree laboratoriali e aule didattiche all’aperto. Questo ultimo intervento ha i seguenti obiettivi prioritari:

  • aumentare il patrimonio boschivo regionale;
  • implementare le funzioni antincendio boschivo;
  • creare nuove aree per le attività ludico-didattiche.

Il progetto ha affrontato la perdita di biodiversità, definendo una strategia comune per preservare il patrimonio naturale e il paesaggio nell’area del basso Adriatico. Particolare attenzione è stata riservata alle specie protette dalle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (il tarabuso per le Riserve Naturali), tipiche di queste ecoregioni e/o minacciate da variazioni ambientali, causate dai cambiamenti climatici e da una gestione errata. Il progetto ha creato una rete di Enti che cooperano per la conservazione della natura e il miglioramento dei siti Natura 2000, attraverso lo scambio delle migliori pratiche e lo sviluppo di una strategia transnazionale comune per preservare specie e habitat comuni.

Progetti di Conservazione

La Salina dei Monaci è uno straordinario ecosistema marino costituito da una varietà di habitat tutelati dalla Rete Natura 2000 istituita dalla direttiva europea del 1992. Al suo interno possiamo ammirare il tipico gradiente ambientale mare-terra ancora intatto, densamente popolato da una successione di particolari comunità vegetali specializzate alle condizioni termo-igrometriche estreme e fortemente variabili che si registrano lungo il litorale. La fitocenosi che qui si sviluppa è tenuta in vita dalla stretta relazione che si instaura tra le diverse specie vegetali, una vera e propria concatenazione di dipendenza reciproca indispensabile a mantenere intatta ed in salute la biodiversità del territorio. Questo complesso meccanismo in continua evoluzione è, però, alterato drasticamente dalla pressione antropica che ne minaccia costantemente l’equilibrio e la sopravvivenza. Gli interventi effettuati grazie ai finanziamenti stanziati dal POR PUGLIA hanno sviluppato azioni mirate alla ricostituzione del cordone dunale e della vegetazione psammofila che ne determina la genesi, applicando metodi di ingegneria naturalistica a basso impatto che prevedono l’uso di materiali biodegradabili come il legno di castagno per la realizzazione di graticciate e palizzate a difesa delle essenze erbacee messe a dimora per la ricostituzione di gruppi di elementi arbustivi autoctoni.

Dal 2021 sono in corso gli interventi straordinari forestali, con l’ausilio dell’ARIF Puglia, che vedono la messa a dimora numerose essenze autoctone nei terreni adiacenti la Masseria Marina – Casa del Parco, per una superficie di circa 10 ha che vedono la realizzazione di nuovi 4 boschi didattici regionali (carrubeto, pineta, lecceta e coccifereto). Seguiranno interventi di ripristino staccionate di protezione e installazione di nuovi tavoli per creare delle apposite aree laboratoriali e aule didattiche all’aperto. Questo ultimo intervento ha i seguenti obiettivi prioritari:

  • aumentare il patrimonio boschivo regionale;
  • implementare le funzioni antincendio boschivo;
  • creare nuove aree per le attività ludico-didattiche.

Il progetto ha affrontato la perdita di biodiversità, definendo una strategia comune per preservare il patrimonio naturale e il paesaggio nell’area del basso Adriatico. Particolare attenzione è stata riservata alle specie protette dalle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (il tarabuso per le Riserve Naturali), tipiche di queste ecoregioni e/o minacciate da variazioni ambientali, causate dai cambiamenti climatici e da una gestione errata. Il progetto ha creato una rete di Enti che cooperano per la conservazione della natura e il miglioramento dei siti Natura 2000, attraverso lo scambio delle migliori pratiche e lo sviluppo di una strategia transnazionale comune per preservare specie e habitat comuni.

Fruizione sostenibile

Le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale sono caratterizzate da una eterogeneità rilevante sia in termini geomorfologici sia dal punto di vista prettamente naturalistico potendo annoverare, al loro interno, una complessa biodiversità tipica sia degli ambienti talassici e delle zone umide, sia di quelle boschive e dell’entroterra. Proprio per rendere decisamente esaustiva l’esperienza del visitatore e maggiormente immersiva la scoperta di un patrimonio ricco anche di testimonianze storiche, le Riserve Naturali del LTO hanno messo a punto dieci itinerari tematici da percorrere a piedi o su due ruote che attraversano le aree protette e ne mettono in risalto i punti notevoli. I sentieri, ideati nell’ambito del progetto P.A.T.H a sua volta parte del programma di cooperazione territoriale INTERREG V-A Grecia-Italia finanziato da fondi europei, danno vita ad un tour guidato ‘on demand’, cioè pianificabile anche da remoto tramite un’app realizzata appositamente da un team di sviluppo software (con specifici Qcode). Un cammino pensato per veicolare l’attenzione su tutti quegli aspetti, considerati minori o del tutto ignorati, frutto dell’intima interazione della comunità autoctona con il territorio come gli insediamenti rurali, lo sfruttamento sostenibile delle risorse, le relazioni simbiotiche con l’ambiente, le ingegnose e sapienti tecniche di allevamento animale e vegetale ed i sistemi economici su di esse basati. I percorsi sono fruibili mediante una mappa multimediale interattiva che consente agli utenti finali di ‘confezionare su misura’ l’esplorazione in base alle proprie esigenze, accedendo a informazioni inedite sui tracciati e sugli elementi notevoli lungo di essi che, nell’insieme, formano un ‘museo diffuso’ di inestimabile valore. Mettendo a sistema gli elementi simbolici ed identitari si è voluto costruire un racconto del profondo e millenario legame tra uomo e territorio finalizzato tanto a creare coscienza dei tesori in esso contenuti quanto a promuovere una nuova attitudine al turismo slow, interessato a forme di conoscenza più consapevoli e soprattutto ad impatto zero.

Le attività naturalistiche proposte dall’area protetta sono cicloescursioni, trekking, birdwatching, snorkeling, escursioni in barca… spesso accompagnate da degustazioni di prodotti tipici.

Numerosi percorsi strutturati per l’informazione e sensibilizzazione dei bambini e dei ragazzi in ambito scolastico e per l’avvicinamento dei giovani al tema della tutela ambientale, dai laboratori per la scoperta delle tracce lasciate dalla fauna selvatica alle passeggiate fotografiche.

L’area protetta ha la sua sede operativa nella Casa del Parco – masseria Marina, fucina di tutte le attività di promozione turistica, culturale e didattica e sede logistica per l’antincendio boschivo, con la collaborazione dell’ARIF Puglia. Al suo interno è presente un infopoint naturalistico e una sala corsi attrezzata per i laboratori didattici e per sessioni di educazione ambientale. Dalla sua torre, un tempo si osservava la temibile avanzata dal nemico saraceno mentre oggi ci si ricongiunge con la natura, complici un panorama a perdita d’occhio.

Fruizione sostenibile

Le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale sono caratterizzate da una eterogeneità rilevante sia in termini geomorfologici sia dal punto di vista prettamente naturalistico potendo annoverare, al loro interno, una complessa biodiversità tipica sia degli ambienti talassici e delle zone umide, sia di quelle boschive e dell’entroterra. Proprio per rendere decisamente esaustiva l’esperienza del visitatore e maggiormente immersiva la scoperta di un patrimonio ricco anche di testimonianze storiche, le Riserve Naturali del LTO hanno messo a punto dieci itinerari tematici da percorrere a piedi o su due ruote che attraversano le aree protette e ne mettono in risalto i punti notevoli. I sentieri, ideati nell’ambito del progetto P.A.T.H a sua volta parte del programma di cooperazione territoriale INTERREG V-A Grecia-Italia finanziato da fondi europei, danno vita ad un tour guidato ‘on demand’, cioè pianificabile anche da remoto tramite un’app realizzata appositamente da un team di sviluppo software (con specifici Qcode). Un cammino pensato per veicolare l’attenzione su tutti quegli aspetti, considerati minori o del tutto ignorati, frutto dell’intima interazione della comunità autoctona con il territorio come gli insediamenti rurali, lo sfruttamento sostenibile delle risorse, le relazioni simbiotiche con l’ambiente, le ingegnose e sapienti tecniche di allevamento animale e vegetale ed i sistemi economici su di esse basati. I percorsi sono fruibili mediante una mappa multimediale interattiva che consente agli utenti finali di ‘confezionare su misura’ l’esplorazione in base alle proprie esigenze, accedendo a informazioni inedite sui tracciati e sugli elementi notevoli lungo di essi che, nell’insieme, formano un ‘museo diffuso’ di inestimabile valore. Mettendo a sistema gli elementi simbolici ed identitari si è voluto costruire un racconto del profondo e millenario legame tra uomo e territorio finalizzato tanto a creare coscienza dei tesori in esso contenuti quanto a promuovere una nuova attitudine al turismo slow, interessato a forme di conoscenza più consapevoli e soprattutto ad impatto zero.

Le attività naturalistiche proposte dall’area protetta sono cicloescursioni, trekking, birdwatching, snorkeling, escursioni in barca… spesso accompagnate da degustazioni di prodotti tipici.

Numerosi percorsi strutturati per l’informazione e sensibilizzazione dei bambini e dei ragazzi in ambito scolastico e per l’avvicinamento dei giovani al tema della tutela ambientale, dai laboratori per la scoperta delle tracce lasciate dalla fauna selvatica alle passeggiate fotografiche.

L’area protetta ha la sua sede operativa nella Casa del Parco – masseria Marina, fucina di tutte le attività di promozione turistica, culturale e didattica e sede logistica per l’antincendio boschivo, con la collaborazione dell’ARIF Puglia. Al suo interno è presente un infopoint naturalistico e una sala corsi attrezzata per i laboratori didattici e per sessioni di educazione ambientale. Dalla sua torre, un tempo si osservava la temibile avanzata dal nemico saraceno mentre oggi ci si ricongiunge con la natura, complici un panorama a perdita d’occhio.

Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale
Via Fra Beato N. Margarito – c/o Comune di Manduria
74024 Manduria (TA)

Info, prenotazioni e visite guidate:
Tel.: +39 099 9702240 – +39 392 2976878
e-mail: litoraletarantino@libero.it
PEC: litoraletarantino.manduria@pec.rupar.puglia.it
C.F.: 90146880738 – CUU UFRMJJ
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