La rete tetide / Porto Selvaggio e Palude del Capitano

Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano
Comune di Nardò
Area Funzionale 4
Via Falcone, 1
73048 Nardò (LE), Puglia
Geolocalizzazione area parco: 40° 9’8.43″N – 17°58’14.52″E

Info, prenotazioni e visite guidate:
Tel +39 0833 838111
info@portoselvaggio.net
www.portoselvaggio.net

Il PNR “Portoselvaggio e Palude del Capitano” ha un’estensione di 1122 ha e ricade interamente nel territorio del Comune di Nardò, nella Provincia di Lecce, nell’ambito della quale sono stati proposti, in accordo con le Direttive Comunitarie Habitat ed Uccelli, 31 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), per una superficie complessiva di circa 9.826,6 ha, designate 2 ZPS per un totale di circa 1.050,02 ha e 5 Parchi Regionali per un totale di circa 8.228,2 ha.

Tutta l’area presenta ricchezze flogistico – vegetazionali di riconosciuta importanza a livello internazionale oggetto di numerosi studi e pubblicazioni scientifiche. È anche sede di numerose specie animali tipiche della fauna mediterranee, alcune delle quali endemiche e/o a rischio di estinzione.

Procedendo da nord-ovest a sud-est lungo la costa neretina troviamo la ben nota Palude del Capitano o Spunnulata grande formata da uno specchio d’acqua salmastro generato dal fenomeno carsico delle spunnulate e caratterizzata da una tipica vegetazione alofila con salicornieti e giuncheti e da una vegetazione a macchia mediterranea; l’area di Torre Inserraglio con la scogliera a Limonium ed una interessante zona umida con salicornieto; la collinetta di Serra Cicora con la tipica vegetazione substeppica su substrato calcareo affiorante; la Baia di Uluzzo e Torre dell’Alto con le suggestive falesie rocciose a strapiombo con tipica vegetazione rupestre; Portoselvaggio con la sua vasta pineta contornata da aree a macchia mediterranea.

Lungo la costa sorgono tre maestose torri costiere, Torre dell’Alto, Torre Uluzzo e Torre Inserraglio facenti parte del più vasto sistema difensivo territoriale voluto da Carlo V nel VI secolo, vedette a controllo delle incursioni dei pirati saraceni, poderose fortificazioni aragonesi costruite a difesa della costa salentina.

Il Parco è anche una zona di straordinario interesse archeologico e può essere considerato l’archivio archeologico della comunità neretina e salentina intera.

L’intensità delle scoperte e le novità scaturite dall’esplorazione sistematica di siti come la Grotta del Cavallo, hanno attirato l’attenzione degli ambienti specializzati. La Grotta infatti integra in maniera decisiva il quadro complessivo della preistoria salentina in un arco di tempo quasi ininterrotto da 80.000 anni ad oggi.

Altri siti, come Torre dell’Alto e Riparo Zei hanno retrodatato la presenza dell’uomo a circa 110.000 anni (Paleolitico medio). Ogni sito, con la propria stratigrafia, contribuisce alla composizione di un quadro d’insieme contestualizzato per la ricostruzione di ambienti, culture e tecniche litiche che vanno dal Paleolitico medio, attraversano il Paleolitico superiore fino al Neolitico. La recente scoperta del sito di Serra Cicoria, risalente al VI millennio a.C., ha apportato un nuovo tassello al percorso evolutivo dell’uomo preistorico di Portoselvaggio.

Il PNR “Portoselvaggio e Palude del Capitano” ha un’estensione di 1122 ha e ricade interamente nel territorio del Comune di Nardò, nella Provincia di Lecce, nell’ambito della quale sono stati proposti, in accordo con le Direttive Comunitarie Habitat ed Uccelli, 31 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), per una superficie complessiva di circa 9.826,6 ha, designate 2 ZPS per un totale di circa 1.050,02 ha e 5 Parchi Regionali per un totale di circa 8.228,2 ha.

Tutta l’area presenta ricchezze flogistico – vegetazionali di riconosciuta importanza a livello internazionale oggetto di numerosi studi e pubblicazioni scientifiche. È anche sede di numerose specie animali tipiche della fauna mediterranee, alcune delle quali endemiche e/o a rischio di estinzione.

Procedendo da nord-ovest a sud-est lungo la costa neretina troviamo la ben nota Palude del Capitano o Spunnulata grande formata da uno specchio d’acqua salmastro generato dal fenomeno carsico delle spunnulate e caratterizzata da una tipica vegetazione alofila con salicornieti e giuncheti e da una vegetazione a macchia mediterranea; l’area di Torre Inserraglio con la scogliera a Limonium ed una interessante zona umida con salicornieto; la collinetta di Serra Cicora con la tipica vegetazione substeppica su substrato calcareo affiorante; la Baia di Uluzzo e Torre dell’Alto con le suggestive falesie rocciose a strapiombo con tipica vegetazione rupestre; Portoselvaggio con la sua vasta pineta contornata da aree a macchia mediterranea.

Lungo la costa sorgono tre maestose torri costiere, Torre dell’Alto, Torre Uluzzo e Torre Inserraglio facenti parte del più vasto sistema difensivo territoriale voluto da Carlo V nel VI secolo, vedette a controllo delle incursioni dei pirati saraceni, poderose fortificazioni aragonesi costruite a difesa della costa salentina.

Il Parco è anche una zona di straordinario interesse archeologico e può essere considerato l’archivio archeologico della comunità neretina e salentina intera.

L’intensità delle scoperte e le novità scaturite dall’esplorazione sistematica di siti come la Grotta del Cavallo, hanno attirato l’attenzione degli ambienti specializzati. La Grotta infatti integra in maniera decisiva il quadro complessivo della preistoria salentina in un arco di tempo quasi ininterrotto da 80.000 anni ad oggi.

Altri siti, come Torre dell’Alto e Riparo Zei hanno retrodatato la presenza dell’uomo a circa 110.000 anni (Paleolitico medio). Ogni sito, con la propria stratigrafia, contribuisce alla composizione di un quadro d’insieme contestualizzato per la ricostruzione di ambienti, culture e tecniche litiche che vanno dal Paleolitico medio, attraversano il Paleolitico superiore fino al Neolitico. La recente scoperta del sito di Serra Cicoria, risalente al VI millennio a.C., ha apportato un nuovo tassello al percorso evolutivo dell’uomo preistorico di Portoselvaggio.

Tutela degli habitat

Il Comune di Nardò in qualità di soggetto gestore ha messo in atto, negli anni, diverse iniziative per migliorare la fruizione sostenibile del Parco. L’ultima iniziative in corso di realizzazione riguarda un progetto nell’ambito del Piano di attuazione Provinciale per l’ambiente – Asse 2. Linea di intervento a. “Promozione sul territorio del Sistema Conservazione della Natura” ecc…

Tutela degli habitat

Il Comune di Nardò in qualità di soggetto gestore ha messo in atto, negli anni, diverse iniziative per migliorare la fruizione sostenibile del Parco. L’ultima iniziative in corso di realizzazione riguarda un progetto nell’ambito del Piano di attuazione Provinciale per l’ambiente – Asse 2. Linea di intervento a. “Promozione sul territorio del Sistema Conservazione della Natura” ecc…

Progetti di Conservazione

Interventi di cui al por puglia 2014/2020 – asse vi – azione 6.5 – 6.5.1 interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina – interventi per la tutela e valorizzazione da attuare sulla biodiversita terrestre dell’area umida costiera e marina nel sistema grotte di particolare valore ambientale della costa ionica: palude del capitano (IT9150013)

Progetti di Conservazione

Interventi di cui al por puglia 2014/2020 – asse vi – azione 6.5 – 6.5.1 interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina – interventi per la tutela e valorizzazione da attuare sulla biodiversita terrestre dell’area umida costiera e marina nel sistema grotte di particolare valore ambientale della costa ionica: palude del capitano (IT9150013)

Fruizione sostenibile

Fruizione sostenibile

Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano
Comune di Nardò
Area Funzionale 4
Via Falcone, 1
73048 Nardò (LE), Puglia
Geolocalizzazione area parco: 40° 9’8.43″N – 17°58’14.52″E

Info, prenotazioni e visite guidate:
Tel +39 0833 838111
info@portoselvaggio.net
www.portoselvaggio.net